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[SFIDE] ADOLESCENTI,CHE PASSIONE! PARTECIPAZIONE CIVICA E BENESSERE

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7 minuti....da un Istituto Tecnico di Lodi

 Abbiamo ricevuto un grande regalo. Le nostre progettualità su Cultura per il benessere delle persone e delle comunità sono diventati materiale.
Un’insegnante di storia dell’Arte, a Lodi, basandosi sull’esperienza di Fondazione Medicina a Misura di Donna e CCW-Cultural Welfare Center, vara un programma di educazione civica che apre ai colleghi interessati - con un progetto su misura- e, nell'imprevisto delle supplenze, a moltissime classi dell'Istituto- quasi 1300 studenti. 2 ore di lezione per illuminare gli adolescenti degli istituti tecnici sulle possibilità delle arti, della partecipazione civica per il benessere. Due settimane per l’elaborazione di un messaggio, con tutoraggio e……. meraviglia. Emergono idee, progettualità, senso del possibile. Ne parla la docente Elena Ciresola “quante opportunità si presentano con le 33 ore di educazione civica!”

 

"Ci sono cose che accadono ogni giorno uguali.
E ci sono cose che invece ti meravigliano.
Ogni giorno.
E in un tempo di 'toccata e fuga', che non pensavo mi potesse restituire così tanto valore.
Sono fortunata quest'anno, perchè per la prima volta nella mia vita fatta di lavori diversi ho reinventato un ruolo che non esiste nell'imprevisto quotidiano, normalmente: la supplente dei colleghi assenti.
Certo si chiamerebbe potenziamento, un'idea bellissima e innovativa che esiste da anni e che permette ad ogni Istituto Scolastico di usare risorse interne per realizzare attività di progetto utili alla scuola.
La mia cattedra di storia dell'arte quest'anno è tutta di potenziamento.E sono in una scuola nuova per me.
E così propongo alle classi, a tutte le classi dove faccio supplenza imprevista ogni mattina, o a classi dove concordo attività specifiche di progetto come l'indirizzo turistico, un'attività che nell'arco di un'ora deve iniziare e finire, a partire dal farmi conoscere dalla classe e riconoscere la classe stessa, motivarla intorno ad alcune tematiche che possono essere interessanti, svolgere l'attività, avere un feedback dagli studenti per capire il senso di ciò che ho immaginato per ogni gruppo di ragazzi.
Non entro in classe con la disciplina, ma con il desiderio di far scoprire ai ragazzi mondi che forse non riuscirebbero a guardare.
E il mondo più interessante per loro è star bene, a maggior ragione dopo gli ultimi anni vissuti come tutti sappiamo in modo anomalo.
E c'è questa attività, di cui voglio parlare, che incrocia le richieste della scuola di promuovere un'educazione civica in tutte le discipline a partire da tematiche trasversali ad ogni classe della scuola.
Parte così il progetto dedicato ad Arte e salute, rivolto alle classi terze dell'Istituto, sia dell'indirizzo turistico che di altri indirizzi su richiesta dei singoli docenti. Il progetto completo- fatto non solo di proposta ma anche di restituzione- coinvolge 5 classi terze sulle 12 totali interessate dal tema Arte e Salute.

Perchè?
Per testimoniare il senso della richiesta tipica degli studenti - star bene- anche fuori dall'aula- nei luoghi di cura in particolare. E per dare risposta a un'esigenza della scuola di proporre temi di educazione civica.

Chi?
Tutte le classi terze dell'Istituto vengono coinvolte rispetto al progetto, che viene svolto in modalità diversa e non obbligatoria naturalmente.
La collaborazione con i docenti di classe è fondamentale, non solo perchè si entra nelle classi, ma per come questi docenti interpretano tale proposta.

Che cosa?
Io propongo una breve lezione che incuriosisca le classi terze - ogni livello di classe ha tematiche diverse- rispetto al ruolo che può avere l'arte dentro i luoghi di cura- e si analizzano alcuni casi di CCW-Cultural Welfare Center, Fondazione Medicina a Misura di Donna-con il caso dell’Ospedale S. Anna di Torino e di Acrobazie- all'Ospedale psichiatrico di San Colombano al Lambro- che è qui vicino al territorio della Scuola- e le classi, divise in gruppi, restituiscono dopo 15 giorni un loro studio di documenti affidati su link precisi- casi di studio dal sito CCW-, tramite 7 minuti di narrazione supportata da slide esplicative. A distanza- durante i 15 giorni di tempo- c'è un tutoraggio da parte mia degli stati dell'arte dei lavori, cosa che pure è nuova per i ragazzi.
E infine i lavori dei 7 minuti in classe per ogni gruppo vengono valutati da un'esterna alla classe come me.

La cosa conclusiva è il feedback dei ragazzi all'attività proposta, molto interessante perché comporta per tutti una responsabilità organizzativa- nuova rispetto all'abitudine del lavoro singolo-, definisce un lavoro non solo di studio ma di sintesi rispetto al vincolo dei 7 minuti, prepara un supporto di grafica su slide che pure è nuovo visto che viene realizzato in funzione di chi ascolta e non di chi studia.

Quando?
La durata è 1 ora di sviluppo tematica e compiti alla classe e 1 ora di restituzione da parte della classe in 7 minuti per ogni gruppo.
Nelle ore impreviste di supplenza- quando si riesce a motivare la classe- o in ore in compresenza con il docente di classe.

Dove?
In aula, a Lodi, in uno spazio che viene percepito diversamente dall'abitudine disciplinare per 2 ore. E non solo in indirizzi dove esiste arte, ma anche in indirizzi dove non esiste la disciplina.
I ragazzi ci hanno meravigliato sempre: era l'obiettivo dato a loro- Meravigliate i vostri professori- rispetto a un approfondimento di casi di utilizzo dell'arte come strumento di cura. Sono stati attenti, puntuali, con pochissimi casi di assenza il giorno dell'esposizione, curati nel riproporre ciò che avevano appreso, spesso riflettendo anche in modo personale sui temi trattati.
Non mi sarei mai aspettata una tale qualità di restituzione da ragazzi di 16 anni!
Che bellezza ho vissuto in queste classi dove domande, curiosità, passione, attenzione sono state trainanti rispetto all'indolenza o alle precostituzioni tipiche magari dell'età.
Si sono meravigliati di ciò che hanno imparato.
E hanno meravigliato noi, con una cura altissima delle relazioni dei 7 minuti.
Scuola bella perchè i ragazzi sono belli.

Chi sono
Dopo i 60 anni ho pensato che fosse ora di rallentare rispetto ai ritmi di lavoro che mi ero sempre data: in mezzo alla ricerca costante di cambiare ruoli e luoghi, nel desiderio di sfide sempre nuove che mi consentissero di vivere le mie passioni d'arte e di educazione con l'arte, essendo architetto, docente, libero professionista nel campo della didattica museale con percorsi di master e dottorato - a Venezia- in ambito counselling, cognitivo e formativo, cerco di muovere sguardi curiosi rispetto a situazioni complesse. Per amore mi fermo dalle corse pluridecennali, ridefinisco attività che devono avere al centro i giovani. Solo questo mi entusiasma. E sia in Accademia di Belle Arti a Verona che in progetti di didattica museale che nelle nuove realtà secondarie di secondo grado che mi accolgono in una città per me nuova dal punto di vista del lavoro, a fine carriera, sento forte la relazione educativa che passa dalla cura dei ragazzi, dalle loro difficoltà e dai loro entusiasmi, dalle loro energie e dalle loro crisi. Ribalto la mia metodologia professionale, che ha sempre previsto ricerca-studio rivolto ad attrarre target diversi in mondi per me meravigliosi. La ricerca esiste sempre ma la partenza è diversa: sotto la mascherina incrociamo sguardi che poi diventano domande, curiosità, desideri rispetto a mondi sconosciuti che cerco di far conoscere. E' una nuova sfida, bellissima, che passa dalla cura nei confronti delle persone con cui si interagisce. I giovani, la nostra forza, il nostro futuro migliore".

Elena Ciresola

Recapiti:
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+39 3487486088

Clicca QUI per maggiori dettagli

 

Fondazione Medicina a Misura di Donna ONLUS - Sede Operativa: Struttura Complessa a Direzione Universitaria - Ginecologia e Ostetricia I Ospedale S.Anna - Via Ventimiglia 3, 10126 Torino - A.O.U. Città della Salute e della Scienza - Sede Legale: Via Pietro Micca 9, 10121 Torino - C.F. 97721930010 - info@medicinamisuradidonna.it- medicinaamisuradidonna@legalmail.it
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